” L’arte è finita? – chiede Carmelo Caruso intervistando Gillo Dorfles per Panorama – L’arte non finisce, ma le opere stupide adesso sono troppe‘ – dice Dorfles con la sua voce baritonale e severa, voce da rimprovero, voce che castiga”.
“L’opera più stupida che ha mai visto?- Sono molte, purtroppo anche dentro i musei, oggi non saprei neppure ricordarle. Per decidere il valore di un’opera serve almeno un secolo”.
“Dicono che siano opere eretiche – Non esiste un’arte eretica. Il compito dell’arte è quello di essere sempre diversa dal passato, di aggiornarsi. Esiste solo l’arte aggiornata”.
“Ci sono ancora provocatori di talento? – Ci sono stati. Gli ultimi sono Paul Klee e Vasilij Kandisnky”.
“Lo squalo, il teschio di Damien Hirst, il sangue di Marina Abramovic, i morsi sulla pelle di Vito Acconci?”- ‘E’ tutta arte di secondo ordine‘.
“I critici italiani di primo ordine? – Parlare di chi è andato via è sempre di cattivo gusto”.
“Zeri? – Era uno storico d’arte più che un critico”.
“Longhi? – Anche lui era uno storico”.
“Argan?”- Era un amico. Ma una volta è venuto a vedere una mia mostra e mentre passeggiavamo lui leggeva piuttosto che guardare i miei quadri‘.
“Chi è oggi il conformista? – Metà degli intellettuali è conformista e manca di coraggio”.