Di seguito riportiamo qualche brano del pezzo di Daniele Luttazzi “Il problema non è la satira ma di chi ancora si offende” pubblicato su il Fatto cartaceo di ieri.
” Che l’irrazionale sia la merce principe della religione lo conferma Bergoglio(…) che riflettendo sui fatti di Parigi ha detto:’ Uccidere in nome di Dio è un’abberazione. Non si può provocare, non si può insultare la fede degli altri, non si può deridere la religione’ “.
Luttazzi: “La libertà di espressione ha il limite stabilito dalla legge: non si può diffamare, calunniare, fare apologia di reati eccetera. L’offesa invece non è un limite, perché ci sarà sempre qualcuno disposto a offendersi, pur di censurarti. Un credente, finché non dimostra che l’essere invisibile in cui crede esiste, non ha alcun diritto di fare l’offeso se qualcun altro lo prende in giro. Non c’è nulla di ‘sacro’ nella religione. L’offesa è creata dal credente. E’ un’altra delle sue invenzioni, come l’essere invisibile“.
“L’irriverenza satirica non è odio: è solo irriverenza; ma educa al pensiero critico, non dogmatico. Il terrorismo [invece] cancella la democrazia impedendo il sano scontro tra idee diverse, che ne sono il sale. Chi si offende per la satira religiosa fa il gioco dei terroristi“.
(*) Daniele Luttazzi ai tempi in cui (2007) il suo Decameron venne sospeso da La 7 perché l’attore satirico aveva insultato Giuliano Ferrara, sedicente Cia agent & chi più ne ha più glielo metta